domenica 24 febbraio 2013

La natura a Casale Fontibucci


Casale Fontibucci sulle colline fiorentine


Machiavelli e Salman Rushdie

Il libro di Salman Rushdie,L’incantatrice di Firenze, è del 2008 ma torna attuale proprio quest’anno, in occasione dell’anniversario della stesura del Principe di Niccolò Machiavelli

Nel libro s’intrecciano i destini di due città lontane,reciprocamente sconosciute e pur simili nel loro stile di vita edonistico :Firenze e la Capitale Mughal ,i Medici e Akbar the Great, sovrano Mogol.

Fra i numerosi personaggi storici citati, c’è anche Niccolò Machiavelli :durante il suo doloroso esilio in S.Andrea in Percussina conoscerà la pricipessa Mogul chiamata Qora Koz ,o Signora dagli Occhi Neri: bella ed esperta di misteriose arti magiche, indispensabili per poter dominare il proprio destino in un mondo governato dagli uomini.

Machiavelli Principe Cover Page.jpg

Firenze ricorda Niccolò Machiavelli

19 Febbraio 2013:Firenze ricorda il bando di cattura originale con cui Niccolo' Machiavelli venne accusato di aver congiurato contro i Medici .

A ritrovare il documento originale presso l’Archivio di Stato di Firenze è stato il Prof.Stephen Milner, ricercatore del Centro Studi sul Rinascimento della Harvard Univercity.
Sono passati 500 anni dal bando di cattura di Niccolo' Machiavelli (Firenze 19 febbraio 1513-19 febbraio 2013) ed a Firenze s’è svolta una solenne rievocazione .
Il corteo storico in costume, preceduto dal Banditore a cavallo,e con il gonfalone del Comune, è partito dal Palagio di Parte Guelfa ed ha percorso del vie del centro storico,per concludersi al Bargello dove lo scrittore venne rinchiuso.
Il Machiavelli,nonostante le torture non confessò,né furono trovate prove a suo carico.
Nel marzo successivo venne rilasciato per effetto dell'amnistia conseguente all'elezione del cardinale Giovanni de' Medici a Papa Leone X, e inviato nell'esilio di Sant'Andrea in Percussina dove scrisse quel trattato, 'Il Principe' ,che, a distanza di cinquecento anni, gli conferisce tuttora fama imperitura in tutto il mondo.









E’ stato sorprendente vedere,nel servizio della TV Regionale, che gli stranieri intervistati non erano sorpresi quando venivano informati dell’oggetto della Rievocazione storica:Machiavelli è universalmente conosciuto,fosse solo per la famosa e mal interpretata frase:”il fine giustifica i mezzi”.

giovedì 21 febbraio 2013

Niccolò Machiavelli e Salman Rushdie



Salman Rushdie’s The Enchantress of Florence (Random House, 2009) is perhaps the most beautifully crafted book in terms of the language and the intricate storytelling that takes place among its main characters. However, it is a book written by a man who attempts to write about the burgeoning power of one princess known as Angelica, Qora Koz, and the Lady Black Eyes. In fact, all the women depicted in this magical and haunting tale within tales are introduced and discussed from the perspective of male characters. And this is problematic, because this masculine gaze and knowledge of women is limited and limits the potential of female characters within the narrative.
  
The Enchantress of Florence is the story of a mysterious woman, a great beauty believed to possess the powers of enchantment and sorcery, attempting to command her own destiny in a man’s world. It is the story of two cities at the height of their powers–the hedonistic Mughal capital, in which the brilliant emperor Akbar the Great wrestles daily with questions of belief, desire, and the treachery of his sons, and the equally sensual city of Florence during the High Renaissance, where Niccolò Machiavelli takes a starring role as he learns, the hard way, about the true brutality of power. Profoundly moving and completely absorbing, The Enchantress of Florence is a dazzling book full of wonders

Anniversary of the drafting of Machiavelli's Prince :1513-2013

Prof. Stephan Milner found in the Archivio di Stato the Ban with which Machiavelli was exiled from Florence because he was accused of having participated in a conspiracy against the Medici.

Prof Stephen Milner Biografy:
http://www.manchester.ac.uk/research/stephen.j.milner/





Niccolò Machiavelli Biografy
http://wwwhttp://www.youtube.com/watch?v=VQL_2uVWlcg Il Principe

Niccolò Machiavelli : Il Principe
http://www.youtube.com/watch?v=VQL_2uVWlcg


sabato 9 febbraio 2013

San Valentino a Firenze.....ricordando Beatrice.

Giulietta è diventata mondialmente famosa grazie a Shakespeare ,perché Beatrice,"musa" di Dante non ha avuto la stessa sorte? La risposta è lunga e complessa.....oggi mi limito a ricordare che esiste una tomba di Beatrice su cui i visitatori lasciano i loro bigliettini d'argomento amoroso,proprio come a Verona,ma nessuno riceverà mai una risposta:il Club di Beatrice ( a Verona il Club di Giulietta risponde a tutte le lettere)a Firenze non è ancora nato! Il primo limite al diffondersi della fama di Beatrice è stato,sicuramente,il dubbio sulla collocazione della tomba: Il luogo di sepoltura di Beatrice viene tradizionalmente indicato nella chiesa di Santa Margherita de' Cerchi, vicina alle abitazioni degli Alighieri e dei Portinari, dove si troverebbero i sepolcri di Folco e della sua famiglia Ma questa ipotesi, sebbene segnalata da una lapide moderna che colloca la data di morte di Beatrice al 1291, è incoerente perché Beatrice morì maritata e quindi la sua sepoltura avrebbe dovuto avere luogo nella tomba della famiglia del marito. Infatti Savini indica come possibile luogo il sepolcro dei Bardi situato nella basilica di Santa Croce, sempre a Firenze, tutt'oggi segnalato nel chiostro da una lapide con lo stemma familiare, vicino alla Cappella dei Pazzi. Beatrice fu molto amata dai pittori Preraffaelliti d'età vittoriana che spesso l'hanno rappresentata,poi.......è caduta nell'oblio.
Qui viene rappresentato l'incontro con fra Dante e Beatrice. Indipendentemente dalla certezza del luogo di sepoltura,il ricordo di Beatrice meriterebbe una maggiore attenzione da parte di chi è preposto a dare un'immagine positiva di Firenze :la Chiesa,malamente rimaneggiata nel secolo scorso,è poco illuminata,e collocata un una viuzza laterale di Via del Corso....mal pulita e buia. Quell'angolo di Firenze invece meriterebbe un migliore trattamento anche per la presenta di un famoso tabernacolo che pochi conoscono poichè è..... mal illuminato.

martedì 5 febbraio 2013

FRANCESCO GRANACCI ED IL SUO TERRITORIO: VILLAMAGNA

 
 
 
Le 2 Tavole Borgherini di Francesco Granacci fanno ala al Tondo Doni di Michelangelo nel nuovo allestimento della sala 35 della Galleria degli Uffizi
La sala 35 si trova al secondo piano degli Uffizi. Le sue pareti rosse, come tutte quelle dedicate al Cinquecento del primo piano, conservano i capolavori dipinti a Firenze agli esordi del secolo XVI. Il 'Tondo Doni', completato nel 1508 e fondamentale per la nascita di quella 'maniera' che Giorgio Vasari chiamò 'moderna', occupa il centro della parete di fronte all'accesso. E' il vero fulcro di una stanza che è l'emblema del valore innovativo dell'arte fiorentina in quella stagione cruciale. Nel nuovo allestimento, ai lati del 'Tondo Doni' campeggiano le due tavole dipinte per la camera Borgherini da Francesco Granacci, amico di Michelangelo. Sulle pareti di fianco sono poi esposte le tavole dei maestri che a Firenze diedero vita alle due principali scuole pittoriche del primissimo Cinquecento: a sinistra, la scuola di San Marco, con Fra' Bartolomeo e Mariotto Albertinelli; a destra, la scuola dell'Annunziata, con Andrea del Sarto e il 'compagno' Franciabigio. Di lato alla porta che immette alla sala stanno infine due quadri ascritti allo spagnolo Alonso Berruguete, eccentrico e lirico artista venuto a Firenze agli inizi del secolo XVI, che con Michelangelo e Granacci ebbe buona confidenza. A far da cardine ai dipinti, al centro della stanza, come novità del nuovo allestimento, è posta la monumentale statua di Arianna, nota ai più col nome di Cleopatra. E' proprio con quest'ultimo nome che la menziona il Vasari, quando l'annovera nel gruppo dei marmi ellenistici i quali, a suo giudizio, furono d'un fascino così intenso da condizionare il corso dell'arte, dando avvio, appunto, alla cosiddetta ''maniera moderna''.




domenica 3 febbraio 2013

FRANCESCO GRANACCI ED IL SUO TERRITORIO: VILLAMAGNA

San Donnino
La Pieve di Villamagn è dedicata a San Donnino
Secondo la tradizione, Donnino, fu martirizzato nella città di Fidenza il 9 ottobre del 299. Era verosimilmente un soldato al servizio dell'imperatore Massimiano Erculeo, per il quale aveva una mansione importante anche se a noi sconosciuta. Secondo i bassorilievi del Duomo di Fidenza che ne narrano la storia, costui sarebbe stato destituito dal suo incarico a causa della sua conversione al Cristianesimo, venne in seguito perseguitato e infine inseguito e raggiunto per ordine dell'Imperatore lungo le rive del fiume Stirone e su quel luogo decapitato; la sua iconografia lo vede rappresentato dopo la morte con il capo mozzato in mano come San Dionigi di Parigi. Non vi sono altre fonti che ne attestino provenienza o altri dati.
La devozione a san Donnino è interamente legata alla città di Fidenza che fino al 1927 portava il nome di Borgo San Donnino. Il santo è patrono della città e della diocesi di Fidenza. Le sue spoglie si conservano nella cripta della Cattedrale in un'urna d'argento posta sotto l'altare.

 
 
 
L'iconografia lo rappresenta vestito da soldato,con il mantello rosso e , spesso, la testa in mano.