giovedì 9 settembre 2010

Silvano Campeggi espone i suoi quadri nell'Oratorio di Santa Caterina a Bagno a Ripoli

«Le maggiori famiglie fiorentine, già a partire dall'età di Dante, si impadronirono della grande maggioranza delle terre che circondavano la città, spingendosi anche nel Mugello, nella Valdipesa, nella Valdelsa, nel Valdarno. I proprietari le organizzarono in strutture compatte, i "poderi", e diffusero sui singoli poderi case di abitazione per i loro "mezzadri" cioè per contadini che in cambio della concessione della terra da coltivare dovevano loro corrispondere la metà dei prodotti. A maglie un po' più rade a queste case contadine vennero affiancate le "case da signore", cioè abitazioni nelle quali i proprietari potevano villeggiare nell'estate, raccogliere i prodotti dei poderi, sorvegliare le principali operazioni agricole come la mietitura, la battitura o la vendemmia.
Il gusto del bello si sposò con naturalezza a quello dell'utile e all'interesse di ceto, non arrestandosi tuttavia l'opera dei proprietari all'edificazione di ville sempre più belle e spaziose, con giardini, statue, affreschi, ma estendendosi anche alla costruzione di cappelle, chiese, oratori. Tra queste costruzioni, l'oratorio di santa Caterina, tra Ponte a Ema e l'Antella, rappresenta uno degli esempi più cospicui e più antichi. Esso si colloca, fra l'altro, proprio in una delle aree più precoci e più amate di quella penetrazione cittadina in campagna di cui abbiamo detto, vale a dire la fascia collinare a sud dell'Arno». (G.Cherubini)
L'oratorio di santa Caterina delle Ruote a Rimezzano, dall'omonimo fosso che scorre nelle vicinanze, fu costruito nel 1354 per lascito testamentario di Alberto degli Alberti dai figli Giovanni e Jacopo assieme ai cugini Bernardo e Benedetto, figli di Nerozzo, con quella "asciutta semplicità degli elementi architettonici, tipica della produzione edilizia fiorentina agli inizi del XIV sec" (V.Tesi).
Oratorio di Santa Caterina a Bagno a Ripoli

La mostra di Silvano Campeggi , s'è conclusa a Settembre ,dopo uno strepitoso successo .

domenica 5 settembre 2010

Al via i festeggiamenti della Rificolona

La Festa della Rificolona è prossima, i ritrovi per i laboratori degli "artigiani della rificolona" dedicati alla costruzione di rificolone sono gia stabiliti (al mattino del 2, del 3 e del 4 settembre alla Società Canottieri sul Lungarno A. M. Luisa De' Medici).

La festa delle lanternine colorate e luminose tornerà il 7 settembre.
Le sfilate delle rificolone, qualcuno quelle stravaganti luminarie le chiama "rifricolone", si svolgono in tutti i Quartieri della città. Nel Quartiere 1, dopo il ritrovo delle rificolone in piazza Santa Croce, intorno alle 20:00, partirà un corteo accompagnato da musica e animazioni. Il corteo percorrerà Borgo dei Greci, via dei Gondi, piazza della Signoria, via Calzaiuoli, piazza Duomo, via dei Servi e giungerà in piazza SS. Annunziata dove sono previsti i saluti delle autorità
Torna anche la "Rificolona sull'Arno" a cura della Società Canottieri "Firenze": sul Lungarno A. M. Luisa De' Medici, 8, dove lle 21,00 si terrà la sfilata delle rificolone sull'Arno sui classici barchetti dei renaioli e in seconda serata verranno premiate le rificolone più belle.

sabato 4 settembre 2010

Firenze accoglie Leonard Cohen in Piazza Santa Croce

Leonard Choen ha commosso ed entusiasmato il suo pubblico venuto a Firenze ad ascoltare le sue canzoni-poesie  da tutto il mondo.

"Per sua natura, una canzone deve muovere da cuore a cuore". È questa la poetica e la filosofia con cui Leonard Cohen ha costruito non solo la sua carriera artistica, ma la sua stessa vita. Da una montagna sovrastante Montreal a un'isola greca, attraverso un incredibile viaggio che lo ha portato a Los Angeles, ha esplorato quella "remota possibilità umana", divorando sensazioni, senza rimorsi. La sua musica si avvicina alla poesia, al sentimento delle cose sfiorate, allusive solo in apparenza. La grande passione è sempre stata la scrittura, il succedersi delle parole. Negli ultimi trent'anni sono usciti otto volumi di poesie, due romanzi e undici album, che negli States non tutti conoscono. In Europa, invece, il cantautore canadese è un vero idolo. In Polonia vende più dischi di Michael Jackson, e a Cracovia si svolge ogni anno un Leonard Cohen Festival. Innumerevoli personaggi del rock da Nick Cave a Morrissey hanno riconosciuto di essere stati fortemente influenzati dalla musica di questo menestrello delle emozioni. Il tempo di Cohen ha un suo ritmo: "Di solito tendo alla tristezza. Per alcune canzoni ho impiegato diversi anni. Nessuna di essa è stata un parto facile, dopo tutto questo è il nostro lavoro. Tutto il resto va spesso in malora, in bancarotta totale, e così quel che rimane è il lavoro, ed è quello che faccio per tutto il tempo, lavorare, creare l'opus della mia vita. Il nostro lavoro è l'unico territorio che possiamo governare e rendere chiaro. Tutte le altre cose rimangono confuse e misteriose".
Biografia di Claudio Fabretti e Valerio Bispuri

Concerto Cohen a Firenze, tra il pubblico anche Al Pacino

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giovedì 2 settembre 2010

La Rificolona

The Rificolona



It is one of Florence's more popular tradition: it is called  Rificolona and takets place on Septemebr 7.
Coloured paper lanterns are on display in the city center, held by children very proud of them. You can find plenty of them in piazza Santissima Annunziata.
On the next day, at dawn, the paper lanterns will be held on boats on the River Arno, starting from the City Rowing Society (under the Ponte Vecchio).
This the story of the traditional Rificolona:
The Rificolona, which is mainly for children, takes place in Piazza Santissima Annunziata on the evening of 7 September, the eve of the birth of the Virgin Mary.
Some historians claim this festivity originated with the arrival in Florence of peasants and mountain folk from the Casentino and the Pistoian Mountains, who made the long journey to the city because they wanted to celebrate the religious occasion in the Florentine church of Santissima Annunziata.
The fair that took place in the same piazza on 8 September also provided an opportunity to sell their produce. The peasants lit their path with torches and lanterns of various shapes, which they continued to use once they arrived in the city. Drawing inspiration from these lanterns, the Florentines began to make the first rificolone (paper puppets with lamps inside) using the same bright colours as the clothes worn by the mountain people. The shape of these puppets gradually changed, and they started to be hung from house windows, creating an unusual and rather special atmosphere.

La Rificolona a Casale Fontibucci

Rificolona :un'antica tradizione fiorentina

La Rificolona oggi è una festa della tradizione fiorentina con manifestazioni organizzate e partecipate in tutta la città.

La parola "rificolona", deriva dall'antico termine "fierucola", cioè festa piccola, ma importante.

La sua origine "risale a prima del '900, quando tutti i contadini, il 7 settembre si incamminavano dalle colline di Vallombrosa e Impruneta in una lenta marcia verso Piazza SS. Annunziata a Firenze, sia per rendere omaggio alla Vergine Maria l'8 settembre, sia per vendere i loro prodotti sotto il loggiato dello Spedale degli Innocenti. Se, giunta la sera non erano ancora arrivati in città, i cittadini usavano accendere un lampioncino protetto da un involucro di carta e sorretto da un bastoncino che si chiamava Rificolona." (L.Artusi e A. Valentini in "Le festività fiorentine Tradizioni e ricorrenze dell'anno)
"Negli anni Cinquanta questa pittoresca festa fiorentina si svolse anche sull'Arno e precisamente a monte del fiume, nel tratto fra Bellariva e la pescaia di San Niccolò. Si assisté così alla sfilata delle "rificolone in edizione fluviale": allegorie in cartapesta su maestosi barconi infiorati e illuminati da centinaia di multicolori lampioncini di carta che scivolavano lenti sull'acqua assieme a piccole barchette amorevolmente artigianali, riscuotendo, nel breve viaggio, applausi dall'una all'altra riva." (L.Artusi e A. Valentini in "Le festività fiorentine Tradizioni e ricorrenze dell'anno)
Il clima festoso è accompagnato dalla famosa cantilena:

Ona, ona, ona

Oh che bella rificolona!

La mia l'è co' fiocchi

e la tua l'è co' pidocchi.

E l'è più bella la mia

di quella della zia.



Una tiritera quasi dimenticata, diceva:

"Bello, bello, bello, chi guarda l'è un corbello".

Fa riferimento alle lucerne lo stornello:

"Alla Madonna di marzo si scopano

alla Madonna di settembre si trovano"

Lo stornello fa riferimento alla festività del 25 marzo, le giornate sono allungate, nelle case c'è luce e le lucerne vengono riposte, non servono più per i lavori della sera.

L' 8 settembre le lanterne vengono ripristinate dato che le ore di luce della giornata sono ormai ridotte.