sabato 19 gennaio 2013

Francesco Granacci e il suo territorio:Villamagna.



Francesco Granacci 
(Villamagna,Bagno a Ripoli, 1469 - Firenze 1543).


Figlio di Andrea di Marco e di una Lisabetta di cui si ignora il casato, nacque nel 1469 a Villamagna di Bagno a Ripoli, presso Firenze, in un podere di proprietà del padre. Secondogenito di tre figli maschi, visse sempre a Firenze dove abitò in via Ghibellina nella parrocchia di S. Ambrogio. Il padre, materassaio e rigattiere, proprietario anche della casa fiorentina, lo lasciò erede parziale dei suoi beni: dovette perciò vivere in una situazione di relativa agiatezza, echeggiata nella affermazione del Vasari: "faceva l'arte più per passar tempo che per bisogno".

Il Granacci fu amico del più giovane Michelangelo fin dalla sua fanciullezza.
Entrò nella bottega del Ghirlandaio probabilmente intorno al 1484-86, e due anni più tardi vi introdusse anche l’amico Michelangelo .
Sempre assieme al Buonarroti, iniziò a frequentare il "giardino di S. Marco", sede della famosa raccolta di statuaria antica di Lorenzo il Magnifico, nella omonima piazza fiorentina, frequentato tra gli altri artisti anche da Lorenzo di Credi, Giuliano Bugiardini, Andrea Sansovino.
Partecipò alla commissione convocata da Michelangelo per decidere la collocazione del David nella piazza della Signoria; tale commissione comprendeva circa trenta artisti tra i più affermati a Firenze e l'inserimento del G. conferma lo status da lui raggiunto in quegli anni e il perdurare della stima di Michelangelo.

Fu uno tra i cinque artisti chiamati a Roma da Michelangelo in qualità di aiuti nella realizzazione della Cappella Sistina nella primavera del 1508. Il G. svolse un ruolo quasi di capomastro fiduciario e fu senza dubbio a Roma nel maggio e nel giugno di quell'anno, come documenta l'epistolario michelangiolesco (Barocchi - Ristori). L'entità della sua partecipazione degli aiuti ai lavori della volta Sistina e la durata effettiva sono ancora molto discusse.

Il Granacci ha svolto un ruolo non marginale nel passaggio tra Quattrocento e Cinquecento.
La sua sua adesione ai moduli manieristi sarebbe confermata anche dalla sua vicinanza in questi anni alle opere del cosidetto Rosso Fiorentino, Giovanni Battista di Iacopo, testimoniata per esempio da un disegno di Madonna con Bambino (Firenze, Uffizi) attribuito al Granacci.

Non è stata ancora ricostruita l'ultima fase della sua attività artistica , poiché mancano indicazioni documentarie e su questa parte anche la fonte vasariana è carente.
Il Granacci morì a Firenze nel 1543 e venne sepolto il 12 dicembre nella chiesa di S. Ambrogio, secondo le sue disposizioni testamentarie.

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